Da: La Casta
Di: Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella (prima edizione maggio 2007)
Capitolo 8 “Baby pensionati di 42 anni (E c’è chi ha avuto vitalizio senza mai sedere a Palazzo Madama)”
Pag. 106
Di: Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella (prima edizione maggio 2007)
Capitolo 8 “Baby pensionati di 42 anni (E c’è chi ha avuto vitalizio senza mai sedere a Palazzo Madama)”
Pag. 106
Un bel giorno sospirarono affranti: non potevano andare avanti cosi. Per quanto abituati a trattarsi principescamente, non potevano proprio predicare agli altri l’assoluta necessità di fare sacrifici e rimandare il più possibile l’età del ritiro dal lavoro e nello stesso tempo tenersi quelle regole lussuose grazie alle quali potevano andare in pensione a 60 anni se avevano alle spalle una legislatura, a 55 se ne avevano due, a 50 se ne avevano tre, a 45 se ne avevano quattro e cosi via, a scalare. Il troppo è troppo. Decisero cosi, nel 1997, tra tanti mal di pancia, di cambiare. Stabilendo che in futuro il parlamentare con una sola legislatura nel carniere avrebbe potuto ricevere la pensione non prima di aver compiuto i 65 anni. Ma che ogni anno in più sugli scranni delle Camere avrebbe dato diritto a un accorciamento di un anno. Dieci anni “onorevoli”? Pensione a 60 anni. Quindici anno “onorevoli”? Pensione a 55. Venti anni “onorevoli”? Pensione a 50. Col risultato che se dovesse essere rieletta per altre due volte, la deputata forzista Chiara Maroni potrà ricevere il suo lussuoso vitalizio di 8455 euro il 23 ottobre del 2024. A 50 anni. Diventando una baby pensionata con due soli decenni di contributi ben 29 anni dopo la riforma Dini.
E’ qui la truffa. Nell’aver fatto credere agli italiani che quella riforma del ’97 fosse davvero una svolta radicale dopo decenni di privilegi. Primo: allungava solo di cinque anni, a scalare, l’età pensionabile. Secondo: valeva solo per gli eletti futuri, a partire dalle politiche del 2001. Tutti gli altri, già presenti nel 2000, hanno diritto per l’eternità al vecchio trattamento. Il napoletano Giuseppe Gambale, entrato ragazzino nel ’92 con quella Rete di Leoluca Orlando che voleva scardinare la vecchia politica, è andato in pensione nel 2006 (per essere subito riconvertito come assessore alla cultura del comune di Napoli: 4000 euro di stipendio) con 8455 euro lordi al mese. A 42 anni.
Ma come: non arrossisce all’idea di essere un baby pensionato andato a riposo 23 anni prima di quella soglia dei 65 indicata come minima per salvare il sistema?
“E allora? Non ho tolto niente a nessuno e non sono disposto a rinunciarvi “ ha risposto all’ Espresso. “Il vitalizio è il frutto di quello che ho versato negli anni di servizio parlamentare, è come se avessi stipulato una polizza privata. Quanto alla mia giovane età, dov’è lo scandalo? Vuol dire che ho iniziato a lavorare presto”.
E’ quanto vorrebbero dire alcuni milioni di italiani, costretti (loro) ad andare in pensione un paio di decenni più tardi. Ma c’è di più: l’onorevole giovanotto, per avere quella pensione, ha versato in quattro legislature 222.000 euro e spiccioli. Nel solo primo anno da vecchietto quarantaduenne a riposo ne ha riavuti 101.460. Fate due conti: 26 mesi ed eccolo in pari con il versato. Dopo di che, dai 44 anni in avanti, sarà mantenuto dai cittadini. Se la vita gli sorriderà quanto sorride mediamente a un maschio italiano d’inizio millennio (alè, Peppino!) arriverà a 80 anni dopo avere incassato, in valuta attuale, 3.855.000 euro. Cioè 17 volte più di quanto aveva versato. Se conosce una polizza privata altrettanto magica, per favore, dia l’indirizzo anche a noi.
E’ qui la truffa. Nell’aver fatto credere agli italiani che quella riforma del ’97 fosse davvero una svolta radicale dopo decenni di privilegi. Primo: allungava solo di cinque anni, a scalare, l’età pensionabile. Secondo: valeva solo per gli eletti futuri, a partire dalle politiche del 2001. Tutti gli altri, già presenti nel 2000, hanno diritto per l’eternità al vecchio trattamento. Il napoletano Giuseppe Gambale, entrato ragazzino nel ’92 con quella Rete di Leoluca Orlando che voleva scardinare la vecchia politica, è andato in pensione nel 2006 (per essere subito riconvertito come assessore alla cultura del comune di Napoli: 4000 euro di stipendio) con 8455 euro lordi al mese. A 42 anni.
Ma come: non arrossisce all’idea di essere un baby pensionato andato a riposo 23 anni prima di quella soglia dei 65 indicata come minima per salvare il sistema?
“E allora? Non ho tolto niente a nessuno e non sono disposto a rinunciarvi “ ha risposto all’ Espresso. “Il vitalizio è il frutto di quello che ho versato negli anni di servizio parlamentare, è come se avessi stipulato una polizza privata. Quanto alla mia giovane età, dov’è lo scandalo? Vuol dire che ho iniziato a lavorare presto”.
E’ quanto vorrebbero dire alcuni milioni di italiani, costretti (loro) ad andare in pensione un paio di decenni più tardi. Ma c’è di più: l’onorevole giovanotto, per avere quella pensione, ha versato in quattro legislature 222.000 euro e spiccioli. Nel solo primo anno da vecchietto quarantaduenne a riposo ne ha riavuti 101.460. Fate due conti: 26 mesi ed eccolo in pari con il versato. Dopo di che, dai 44 anni in avanti, sarà mantenuto dai cittadini. Se la vita gli sorriderà quanto sorride mediamente a un maschio italiano d’inizio millennio (alè, Peppino!) arriverà a 80 anni dopo avere incassato, in valuta attuale, 3.855.000 euro. Cioè 17 volte più di quanto aveva versato. Se conosce una polizza privata altrettanto magica, per favore, dia l’indirizzo anche a noi.
16 commenti:
a brunè, ma non sarai un pò masochista?
@ silvio
con qualcuno devo condividere queste belle cose, mica mi posso incazzare sempre da solo..!!!!
sei pure sadico... allora mi sa che devi dare una nuova immagine ai roccaforte. magari con qualche tutina alla kiss...
Bruno ed io dopo 40 anni di insegnamento, anch'io ho cominciato presto, mi trovo le briciole in tasca e con la liquidazione altro che casetta al mare, solo un box in città. E ho lavorato sodo...
@ silvio
ahh si si....
@ stella
ecco appunto, hai capito dove hai sbagliato? il fatto di aver lavorato ONESTAMENTE e SODO .....
qui non funziona cosi, almeno pare....
Ah perchè si va in pensione? Delafia, come si dice a Viareggio, e io che pensavo che si poteva lavorare quanto ci pareva....
Ma stiamo scherzando? A parte che questa è la solita zuppa, già mangiata da millenni, del tipo che c'è chi predica bene e razzola male, tipico comportamento di chi sta al potere...Le nuove leve, entrano pulite ma dopo poco, capendo il meccanismo si adeguano e forse fanno peggio dei predecessori....Che dire? L'unica cosa da fare è cercare di cambiare il nostro sistema che a quanto pare, non va bene alla gran parte degli Italiani...Cerchiamo di votare gente non corrotta e non corruttibile...Forse dopo aver raschiato il fondo, qualcuno si muoverà per cambiare e rendere l'Italia, veramente un "Bel Paese!"
Debora
@bruno
dopo 40 anni di lavoro(ne ho lavorato ben 3 in più con il miraggio dell'incetivo,poi mi sono operato alla valvola aortica e ho dovuto smettere)mi sono ritrovato con una pensione di 1.400 euro mese... e devo dire che ho avuto culo perchè vedo in giro gente che prende molto meno!
Quanti privilegi mannaggia. E noi glielo abbiamo permesso, tra ignoranza e strafottenza.
Ma come? Si ammazzano di fatica anche per noi e non vogliamo nemmeno premiarli?
un unica parola SCHIFO..
Ma che bel post, sono proprio contenta che lo hai condiviso con me!
Proprio in questi giorni ho fatto due conti per la mia futura pensione che se andrà tutto bene la prenderò.......ma la prenderò?
Forse si perchè a noi di Arcore ci trattano bene!!!
Si l'ho fatto apposta, caro bruno:)
Un caro saluto e buon we, roberta.
@ gturs
non l'ho capita la tua ultima frase, non vorrei averti "offeso" in qualche cosa nel commento che ti avevo lasciato...... ma ho collegato il nome del Comune ad un personaggio che mi "urta", solo quello..... :-)
ciao buon week anche a te
@bruno, ma figurati, l'ho scritta solo per farti arrabbiare!
Un caro saluto, roberta
No comment!!!
Ciao Bruno ti lascio uno splendido sabato sera e una domenica altrettanto serena... un abbraccio
A volte, quando leggo cose come queste, perdo la mia vena pacifica e democratica per qualche minuto e mi verrebbe da ricorrere ai fucili...poi penso che è quello che dice di continuo Bossi e allora mi calmo.
Hai ragione queste incazzature si condividono!
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