Recensione del nostro ultimo CD fatta da Chiara Marra e pubblicata su DEGNI DI NOTA.
Ruggenti e anche struggenti al punto giusto. Per chi ancora non conosce, i Roccaforte sarà un'intrigante scoperta, per chi li ha sotto casa nella scena underground delle terre del Monferrato noterà la differenza. Per Volontà Del Re è il loro terzo album (il secondo in studio) ricco di una tradizione progressive di tutto rispetto: torna il gusto per il melodramma anni 70' dei cambi verticali di suono,del tormento e l'estasi, si scopre un velo di showgaze e un pizzico di sinthy quasi in stile Toto,piglio ereditato grazie al nuovo tastierista Michele Masoero. Allo stesso tempo, tutto si fa nuovo e tradizionale in una miscellanea che alle contaminazioni preferisce dare in dominanza la sua creatività:densa e allo stesso tempo fluida grazie ad un nuovo vocalist come Andrea Toniato graffiante ed energico che dinamicizza lo scorrere dell'album, vocalist che ormai ha soppiantato gli esordi della band al secolo di Parole Mai Dette con la voce retrò di Simone Bigliani.
Tradizione e novità si mescolano. Il suono è pulitissimo,perfezionato al massimo da un lungo e peculiare restyling curato dal chitarrista Fabio Serra. Un lavoro da grandeur in salsa never ending per un processo di evoluzione cominciato all'inizio del 2007 e concluso solo a gennaio 2008 tra nuovi brani, reprise e special guests che arricchiscono la line up per una session musicale che da il meglio di sé. Trova urgenza di comunicare in maniera tempestiva questo Per Volontà Del Re. Il titolo riecheggia qualcosa di medievale, quasi alla ricerca di un disco - storyteller come nel miglior prog, che, al concept album tout court preferisce immagini scandite singolarmente,sentori autobiografici e appunti di vita . C'è la percorrenza di un doppio binario: la fabula nasconde una velata critica al mondo delle news in quella spettacolarizzazione dei media sempre più cinica e mostruosamente ordinaria con quel tono di accusa che si lascia attraversare sulle parole di Africa " Pronto a rtornare dove la gente non muore di fame ma si ammazza per aver commesso l'errore di essere giusti"
Chi conosce i Roccaforte già con l'evento dell'album dal vivo Life For Africa, conosce già brani del nuovo disco: è il caso di Tempo Di Scappare, 20 mq Di Libertà e soprattutto di quei due gioiellini semi acustici di Africa e Bambino, qui riproposti, il primo con la partecipazione di Stefano Saletti (Novalia,Piccola band Ikona) al bouzuki e Bambino contenuta in due versioni, una delle quali (quella acustica), fa da cornice alla collaborazione di alcune voci del Coro Polifonico di Viarigi diretto dal M° Laura Bussa (in passato già al fianco di grandi nomi come Morandi,Dalla, Celentano, Robbie William, Bocelli, Julio Iglesias, Carrisi e Branduardi) e del flauto traverso da pelle d'oca di Massimo Faletti,figlio della scuola Jethro Tull sia per tributes che per ensamble con componenti dello storico gruppo di Ian Anderson che echeggia come nel più tragico e alto Peter Gabriel in stile Nursery Crime. Quello che piace dell'album è il suo equilibrio, una maestranza sonora degna del senso internazionale ma tutto italiano nello spirito,nei testi,nelle idee. Funziona bene l'impatto narrativo dei testi-diario, che nell'allegoria di Roccaforte e cavalieri non rinuncia ad un mini "disco nel disco" in forma di racconto proposto in chiusura da Fabio Serra che costituisce il cancello, la porta d'ingresso del disco, il germe dunque dell'idea di Per Volontà Del Re.
Tradizione e novità si mescolano. Il suono è pulitissimo,perfezionato al massimo da un lungo e peculiare restyling curato dal chitarrista Fabio Serra. Un lavoro da grandeur in salsa never ending per un processo di evoluzione cominciato all'inizio del 2007 e concluso solo a gennaio 2008 tra nuovi brani, reprise e special guests che arricchiscono la line up per una session musicale che da il meglio di sé. Trova urgenza di comunicare in maniera tempestiva questo Per Volontà Del Re. Il titolo riecheggia qualcosa di medievale, quasi alla ricerca di un disco - storyteller come nel miglior prog, che, al concept album tout court preferisce immagini scandite singolarmente,sentori autobiografici e appunti di vita . C'è la percorrenza di un doppio binario: la fabula nasconde una velata critica al mondo delle news in quella spettacolarizzazione dei media sempre più cinica e mostruosamente ordinaria con quel tono di accusa che si lascia attraversare sulle parole di Africa " Pronto a rtornare dove la gente non muore di fame ma si ammazza per aver commesso l'errore di essere giusti"
Chi conosce i Roccaforte già con l'evento dell'album dal vivo Life For Africa, conosce già brani del nuovo disco: è il caso di Tempo Di Scappare, 20 mq Di Libertà e soprattutto di quei due gioiellini semi acustici di Africa e Bambino, qui riproposti, il primo con la partecipazione di Stefano Saletti (Novalia,Piccola band Ikona) al bouzuki e Bambino contenuta in due versioni, una delle quali (quella acustica), fa da cornice alla collaborazione di alcune voci del Coro Polifonico di Viarigi diretto dal M° Laura Bussa (in passato già al fianco di grandi nomi come Morandi,Dalla, Celentano, Robbie William, Bocelli, Julio Iglesias, Carrisi e Branduardi) e del flauto traverso da pelle d'oca di Massimo Faletti,figlio della scuola Jethro Tull sia per tributes che per ensamble con componenti dello storico gruppo di Ian Anderson che echeggia come nel più tragico e alto Peter Gabriel in stile Nursery Crime. Quello che piace dell'album è il suo equilibrio, una maestranza sonora degna del senso internazionale ma tutto italiano nello spirito,nei testi,nelle idee. Funziona bene l'impatto narrativo dei testi-diario, che nell'allegoria di Roccaforte e cavalieri non rinuncia ad un mini "disco nel disco" in forma di racconto proposto in chiusura da Fabio Serra che costituisce il cancello, la porta d'ingresso del disco, il germe dunque dell'idea di Per Volontà Del Re.
TRACKLIST
1. Prefazione2. Roccaforte3. Tempo Di Scappare4. 20mq Di Libertà5. Africa6. Bambino 7. Per Volontà Del Re I (l'ordine)8. Per Volontà Del Re II (la battaglia) 9. Per Volontà Del Re II (la coscienza)10. Bambino (versione acustica) 11. Bonus Track - La Dolce Età
DISCOGRAFIA
Parole Mai Dette (2004)Live For Africa 2006 (2006)Per Volontà Del Re (2008)
I ROCCAFORTE SONO
Andrea Toniato (voce) Fabio Serra (chitarravoce) Simone Villati (batteria)Bruno Borello (basso)Michele Masoero (tastiere)
LA MIA INTERVISTA AI ROCCAFORTE
1.Bruno e Fabio, appartiene soprattutto a voi veterani il senso dell'album: i testi narrativi di Bruno con questo doppio binario tra antico e contemporaneo con una velata denuncia al mondo dei media e questo concept del "disco nel disco" dalla vena progressive di Fabio. Come si è sviluppato tutto questo progetto?
BRUNO: Beh parte dei testi come Bambino e Africa tendono a denunciare come l'influenza dei media (nonostante il sottoscritto non possa piu' farne a meno della tecnologia) pur di spettacolarizzare l'informazione fanno in modo che chi ascolta dall'altra parte rimanga indifferente anche davanti ai peggior crimini. Bambino denuncia gli abbandoni dei neonati nei cassonetti, per la strada come se nulla fosse...Africa è un racconto di alcuni miei viaggi nella terra "Nera" dove la povertà è esterna ma sicuramente il rispetto per l'uomo e la natura sono di altri principi rispetto ai nostri. Ma a Noi ...persone colte ed intelligenti...ci fa comodo che restino Terzo Mondo.
FABIO: all'inizio credo fosse solo un disco di canzoni senza un filo conduttore preciso, poi con l'aggiungersi dei pezzi abbiamo notato che il significato del disco stava uscendo "spontaneamente" e quindi con i 3 pezzi del concept ho voluto in qualche modo continuare il senso di denuncia che c'era nei pezzi di bruno.
2. Di sicuro, Bruno, il tuo progetto per la solidarietà con l'Africa è una tappa decisiva in questo disco. A proposito, il tuo impegno solidale è ancora in corso vero?
BRUNO: L'impegno nel sociale c'è sempre. Per Ester Njoki pensiamo di aver fatto molto (il precedente album Live For Africa è stato un progetto di beneficenza rivolto a lei,n.d.r.) , ma purtroppo non si fanno mai le cose giuste perchè c'è sempre chi si lamenta, cosi ultimamente abbiamo deviato le nostre beneficenze lasciando decidere agli organizzatori dei concerti a chi devolvere, in modo da accontentare tutti. Con il CD nuovo pensiamo di intraprendere di nuovo l'iniziativa per Ester, perchè ha ancora bisogno di aiuto e di operazioni chirurgiche per poter camminare. Purtroppo siamo anche in una fase economica abbastanza precaria, ma ce la faremo.
3. Abbiamo cominciato a parlare delle parole del vostro album, il termine "jolly" è "Roccaforte",il vostro nome ma anche il termine ricorrente. Ha un significato profondo dunque?
ANDREA: E' il nome della band e dopo la nascita dell'omonimo pezzo ha assunto un particolare significato. Riassumendo si può immaginare la Roccaforte come una realtà parallela a quella di tutti i giorni, una realtà che ha vita solamente quando si abbraccia il proprio strumento e si suona la propria musica.
BRUNO: Si, "Roccaforte" ha un grande significato. Il nome deriva dalla FORTEzza ROCCA Civalieri, il posto dove era ubicata la nostra prima sala prove (mia e di Fabio - 1994) ma oggi la "Roccaforte" si è trasformata nel nostro mondo, nel nostro studio (come dice la canzone) dove ci chiudiamo dentro e per alcune ore e ci esterniamo dal mondo, dando vita a sonorità e tutto ciò che riguarda i nostri pezzi.
SIMONE: La parola "Roccaforte" ha sicuramente un profondo significato per noi . Potrei definirla come "una moderna cittadella fortificata nella quale poter staccare la spina!!". Per me rappresenta quindi un modo per allontanarmi un po' dalla quotidianità delle cose . "Roccaforte" quindi non è solo il nome del gruppo o il titolo di una canzone, è il nostro mondo circondato da solide impenetrabili mura da difendere come fa il cavaliere di "per volontà del Re" !
FABIO: da un lato rappresenta quello che tutto sognano, credo, ovvero la sicurezza, l'aggregazione e la protezione che oggi mancano un po' a tutti. Come composizione ci è piaciuto inserirlo qua e la come si fa in un concept album che si rispetti!hahaha
FABIO: da un lato rappresenta quello che tutto sognano, credo, ovvero la sicurezza, l'aggregazione e la protezione che oggi mancano un po' a tutti. Come composizione ci è piaciuto inserirlo qua e la come si fa in un concept album che si rispetti!hahaha
4."20 mq Di Libertà", anche questo brano ha un significato particolare, il primo scritto da Andrea da quando è vocalist nella band che per altro qui affronta il suo primo album studio.Andrea, come nasce per te un testo? Si nota la tua cura per le rime.Vero?
ANDREA: Questo brano l'ho composto tempo fa, quando facevo parte di un altro gruppo. I Roccaforte l'hanno sentito per la prima volta ad un concorso e l'hanno apprezzato, malgrado fosse una delle mie prime esibizioni dal vivo e quindi si può benissimo immaginare l'imbarazzo e la goffaggine del sottoscritto :- )… così, quando mi sono ritrovato a far parte della band, mi hanno subito chiesto se fosse stato possibile usare il testo. Nessun problema, visto che era mia la composizione. Come nasce una canzone? Non saprei spiegarlo. Non sono un autore; semplicemente, capita di dover memorizzare una qualche emozione o c'è forse la voglia di scrivere… non so. Questa è nata in mezzora. Eravamo in saletta (col vecchio gruppo) e si facevano solo cover. Per scherzo abbiamo pensato di scrivere un pezzo, così, mentre gl'altri sistemavano le parti strumentali delle cover che stavamo preparando, io mi sono messo in un angolo zitto zitto e a fine serata eravamo presi benissimo e così è nata 20mq. Non è comunque il primo testo che ho scritto e nemmeno l'ultimo. Ce ne sono altri che aspettano la musica di Fabietto : -)
5. Ora parliamo soprattutto della musica: un duro lavoro questa lunga gestazione del disco. Special guest, un leggero showgaze e tanto prog vivace.Fabio, che spirito ha avuto tutta questa perizia negli arrangiamenti?
BRUNO: Crediamo molto in questo album, soprattutto nel modo in cui è nato, nei testi e anche nelle varie critiche ricevute. Due anni di lungo lavoro presentato in anteprima nei nostri live e soprattutto un lavoro, che ci ha permesso di essere sempre protagonisti nei concorsi e nei concerti, quasi 100. Fabio è la chiave di tutto il CD: sua la creazione della musica e suo gran parte del lavoro sugli arrangiamenti, anche se poi tutto prende vita all'interno della Roccaforte, dove ogni membro del gruppo ha lasciato comunque il proprio segno. La partecipazione di musicisti esterni, ha dato una particolare spinta qualitativa all'Album.
FABIO: diciamo che è stato bellissimo mediare i vari gusti musicali dei miei colleghi (dal pop al trash metal...) e cercare di rendere l'album molto vario, in questo disco si sentono molte influenze derivate dai diversi gusti musicali dei 5 musicisti!il lavoro duro è stato amalgamare tutto e poi incidere e mixare il tutto cercando di sembrare il più professionali possibile, nonostante l'attrezzatura da home recording.
6. Di certo balza subito all'occhio,cambiare vocalist è stato un senso di svolta anche nello spessore del suono. Lo possiamo definire un work in progress che è nato da una complicità del vostro nuovo equilibrio o è stato l'input per abbattere un freno inibitorio che in Parole Mai Dette non lasciava venir fuori tutto il vostro spirito?
ANDREA: Secondo me la forza del gruppo è il fatto di non avere uno stile etichettabile. C'è molta differenza di gusti e di età e insomma… i complimenti fan sempre piacere
BRUNO: L'arrivo di Andrea è stato per noi il tassello mancante per completare il nostro stile. "Parole mai dette" ha anche pezzi aggressivi, come Giubbotto in pelle nera, Vai, Ritratto di te, ma purtroppo la linea vocale di allora tendeva a "commercializzare" troppo i pezzi, non permettendo di effettuare arrangiamenti come per "Per volontà del Re"
SIMONE: Indubbiamente la voce in un gruppo musicale ha sempre un grosso spessore. Indipendentemente dal genere interpretato può cambiare parecchio "la linea" di un gruppo. Sicuramente la voce di Andrea è più "rock" di quella di Simone (il nostro vecchio cantante), di conseguenza i pezzi del nostro 2° CD appaiono un poco più "cattivi" di quelli del precedente ma è sempre la melodia a farla da padrone. Per quanto mi riguarda comunque, in "Parole Mai Dette" non c'era nessun freno inibitore. Semplicemente in quel momento suonavamo quei pezzi in quella maniera! Poi ci sono stati i naturali sviluppi. Chissà magari nel nostro 3° CD ci saranno ulteriori sviluppi!!!!!
SIMONE: Indubbiamente la voce in un gruppo musicale ha sempre un grosso spessore. Indipendentemente dal genere interpretato può cambiare parecchio "la linea" di un gruppo. Sicuramente la voce di Andrea è più "rock" di quella di Simone (il nostro vecchio cantante), di conseguenza i pezzi del nostro 2° CD appaiono un poco più "cattivi" di quelli del precedente ma è sempre la melodia a farla da padrone. Per quanto mi riguarda comunque, in "Parole Mai Dette" non c'era nessun freno inibitore. Semplicemente in quel momento suonavamo quei pezzi in quella maniera! Poi ci sono stati i naturali sviluppi. Chissà magari nel nostro 3° CD ci saranno ulteriori sviluppi!!!!!
FABIO: da parole mai dette è cambiato veramente tutto; si era gia deciso di fare una svolta, poi l'arrivo di Andrea ci ha sicuramente permesso di fare esattamente quello che avevamo in mente, essendo la sua voce perfetta per noi... inoltre il suo inserimento ha portato anche una grande collaborazione nella gestione del gruppo e una grande amicizia!
7.Per Volontà Del Re è come un disco che "fa subito casa". La sua esigenza di comunicazione già respirava nella vostra dimensione live del 2007 con brani come Africa e Bambino. Oggi che effetto fa percepirli nella pienezza della loro realizzazione in studio?
ANDREA: Dopo una lunga pausa, visto il periodo stressante che ha preceduto la chiusura dei lavori e del master, mi sono messo sulla poltrona e ho provato ad ascoltare il risultato… Se devo proprio dirla tutta, sarò schifosamente pignolo io, ma mi è difficile esser soddisfatto. Non lo sono mai con niente, però è una gran bella emozione. Se mi fermo poi a pensare con quali mezzi si è arrivati a questo, beh… Fabio è stato indispensabile e un applauso anche a tutti gl'altri, me compreso!
BRUNO: Africa e Bambino scritti da me, mi sono particolarmente cari: quando li ascolto o li suoniamo mi viene la "pelle d'oca", ecco forse con questa espressione ho detto tutto. Inoltre, la versione acustica di Bambino, realizzata quasi completamente da musicisti esterni, suona come una preghiera e questo amplifica il contenuto della canzone.
SIMONE: Fa sicuramente un bell'effetto !!! . A parte la banalità di questa frase si può aggiungere che finalmente anche questi 2 pezzi hanno raggiunto la completezza che mancava! Ora possiamo ascoltare sia la versione "live" che la versione "studio".
SIMONE: Fa sicuramente un bell'effetto !!! . A parte la banalità di questa frase si può aggiungere che finalmente anche questi 2 pezzi hanno raggiunto la completezza che mancava! Ora possiamo ascoltare sia la versione "live" che la versione "studio".
FABIO: ERA ORA!!! abbiamo cercato di far rivivere il più possibile il calore dei live nella registrazione in studio visto che era gia da un po' che questi pezzi venivano suonati dal vivo.
8. Concludiamo con un omaggio alla vostra terra, al Monferrato: oggi più che mai con il boom di MySpace la musica di tutta Italia è in vetrina in tutte le sue sfumature. Anche il territorio influenza. Che atmosfera,quale laboratorio musicale,quali influenze si respirano nella vostra zona?
ANDREA: Spero che questa gigantesca vetrina, possa regalare più ispirazione per i nuovi gruppi come il nostro. Spesso ascolto fotocopie dei soliti big del momento: troppi cloni. Il territorio influenza poco secondo me. Le persone, i musicisti e la musica, penso siano più influenzati dai media e da quello che passa la radio o da quello che fa più tendenza e così spariscono i generi e le mode e poi rispuntano. Sono comunque sempre contento quando mi imbatto in artisti originali, che preservano una propria identità. La musica è Arte e come tale merita tutto il dovuto rispetto.
BRUNO: Purtroppo penso che il problema non sia rinchiuso nel Monferrato ma a livello Nazionale. Se suoni musica inedita, quindi pezzi tuoi che pochi conoscono, difficilmente trovi spazi e per trovarli devi sgomitare molto. Noto con grande dispiacere che le nuove generazioni, preferiscono ballare sui tavoli o attorno ad un palo sentendo suonare un DJ che mette musica tecno, ecc, ecc...e spesso quando si trovano una band che suona su un palco e vibrano delle corde e delle pelli di tamburo, scappano via, seccati, fuori dal locale, a fumare una sigaretta. E' veramente triste, se non sei super affermato la realtà è molto dura e i locali non danno grandi aiuti. Ho viaggiato parecchio per il mondo e proprio quest'estate negli U.S.A., abbiamo distribuito dei Demo del nostro Album. Posso garantire che la gente apprezzava e in un caso straordinario, il CD regalato al tizio del bancone, dopo pochi minuti suonava all'Hard Rock Cafè di Las Vegas. Questa la dice lunga.
SIMONE: Nella nostra zona (così come spero in tutte le altre parti d'Italia) ci sono molti ragazzi che suonano, forse non ci sono abbastanza locali per esibirsi! Personalmente preferirei avere vicino casa mia più locali dove si suona dal vivo mentre il più delle volte mi tocca fare decine e decine di chilometri. Paradossalmente si può dire che qui nel Monferrato ci sono molti buoni musicisti che non vedrò mai! Bisognerebbe valorizzare di più l'impegno di tante persone come noi, indipendentemente dal genere musicale che ciascuno intende eseguire. Spero tanto che in futuro le cose vadano meglio soprattutto per chi crede che suonare uno strumento sia più interessante che guardare un disc-jockey mettere dei cd in un lettore…..
SIMONE: Nella nostra zona (così come spero in tutte le altre parti d'Italia) ci sono molti ragazzi che suonano, forse non ci sono abbastanza locali per esibirsi! Personalmente preferirei avere vicino casa mia più locali dove si suona dal vivo mentre il più delle volte mi tocca fare decine e decine di chilometri. Paradossalmente si può dire che qui nel Monferrato ci sono molti buoni musicisti che non vedrò mai! Bisognerebbe valorizzare di più l'impegno di tante persone come noi, indipendentemente dal genere musicale che ciascuno intende eseguire. Spero tanto che in futuro le cose vadano meglio soprattutto per chi crede che suonare uno strumento sia più interessante che guardare un disc-jockey mettere dei cd in un lettore…..
FABIO: purtroppo nella nostra zona suonare musica inedita è molto difficoltoso; si fa grande fatica e si accettano molti compromessi pur di stare su di un palco per magari 20 minuti... E ai locali non piace rischiare di non avere gente e ai ragazzi ormai sembra che piacciano solo porcherie da discoteca. Purtroppo manca la cultura musicale che negli anni 70 aveva fatto nascere tutti i più grandi gruppi rock esistenti, che al giorno d'oggi non troverebbero spazio per nascere. La situazione è molto triste.
N.B.Per questa intervista ringrazio tantissimo i Roccaforte, in particolare anche il nuovo arrivato, Michele Serra alla tastiera, che proprio perché "new entry" non se l'è sentita di prendere parte all'intervista dato il suo arrivo dopo la stesura dei pezzi. Nessun problema,Michele, ci rifaremo la prossima volta!
LINK
www.roccaforte.it www.myspace.com/roccaforte
N.B.Per questa intervista ringrazio tantissimo i Roccaforte, in particolare anche il nuovo arrivato, Michele Serra alla tastiera, che proprio perché "new entry" non se l'è sentita di prendere parte all'intervista dato il suo arrivo dopo la stesura dei pezzi. Nessun problema,Michele, ci rifaremo la prossima volta!
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