27.04.2009 - scritta da Giuditta Mosca, pubblicata su Meltin'pot on web (Meltin’Pot on web è un settimanale on line di informazione e approfondimento culturale fondato nel dicembre 2006 con registrazione al Tribunale Civile di Roma n. 492/2006 del 29/12/2006 ed edito dall’Associazione Culturale Meltin’Pot).
La band
I Roccaforte sono una band rock tutta italiana. Una realtà ormai consolidata, capace di animare le notti live e di trasmettere energia ad alto livello. La banda, nata negli anni novanta, ha conosciuto diverse metamorfosi prima di trovare l’assetto attuale, che vede un’interessante (e a tratti molto profonda) amalgama tra capacità tecniche e artistiche, uno stato simbiotico che da’ risultati assolutamente deliziosi, frutto della collaborazione e dell’esperienza di tutti i membri del gruppo.
Nel 2003 il loro primo lavoro “Parole mai dette” lascia intendere che il gruppo piemontese non solo ha molto da dire, ma sa dirlo molto bene. Poi è incetta di riconoscimenti e di testimonianze, fino ad arrivare al 2006, anno in cui esce “Per volontà del re”, terzo lavoro (e interamente autoprodotto) della band piemontese. Nel 2006 i Roccaforte hanno inciso un disco “Live for Africa” a favore di un continente martoriato, dando prova (ulteriore) di impegno per il sociale e di maturità, personale ed artistica.
Per volontà del re
“Per volontà del re” è un disco rock-genuino-piemontese. Bello e sincero. Un disco concepito per arrivare direttamente agli ascoltatori, un progetto maturo e decisamente massiccio. L’album è scaricabile dalla Rete in modo del tutto gratuito e legale (ulteriore motivo di plauso a questa compagine di rocker del Monferrato) all’indirizzo www.roccaforte.it, sito web della band. Chitarra ruggente e ritmi che sanno unire un innovativo stato legato alla tradizione. Equilibrio difficile da raggiungere ma che i Roccaforte sembrano emulare con assoluta disinvoltura. Fiori all’occhiello di questo bellissimo album sono “Africa” (segno dell’impegno sociale che questa band sposa) e “Bambino” (brano bello e a tratti struggente) il quale, nella sua versione acustica, si avvale dei cori diretti da Laura Bussa, nel cui curriculum appaiono collaborazioni con personaggi del calibro di Morandi, Celentano, Bocelli, Julio Iglesias, Branduardi, Dalla e Robbie William.
Massimo Faletti dà ai fiati quel sapore che riecheggia nei suoni dei Jethro Tull. Un disco, questo, di equilibri di difficile concezione che la band riesce a tenere in piedi con bravura notevole, un disco graffiante e a tratti ironico, un disco profondo, capace di fare riflettere e di fare viaggiare. Un lavoro intenso, degno delle band madri del rock, ma tutto italiano. E c’è di che esserne orgogliosi.
Tracce
1. Prefazione
2. Roccaforte
3. Tempo di scappare
4. 20mq di libertà
5. Africa
6. Bambino
7. Per volontà del re I (L'ordine)
8. Per volontà del re II (La battaglia)
9. Per volontà del re III (La coscienza)
10. Bambino (Versione acustica)
11. Bonus track - La dolce età
Musicisti
William Lucino: voce
La band
I Roccaforte sono una band rock tutta italiana. Una realtà ormai consolidata, capace di animare le notti live e di trasmettere energia ad alto livello. La banda, nata negli anni novanta, ha conosciuto diverse metamorfosi prima di trovare l’assetto attuale, che vede un’interessante (e a tratti molto profonda) amalgama tra capacità tecniche e artistiche, uno stato simbiotico che da’ risultati assolutamente deliziosi, frutto della collaborazione e dell’esperienza di tutti i membri del gruppo.
Nel 2003 il loro primo lavoro “Parole mai dette” lascia intendere che il gruppo piemontese non solo ha molto da dire, ma sa dirlo molto bene. Poi è incetta di riconoscimenti e di testimonianze, fino ad arrivare al 2006, anno in cui esce “Per volontà del re”, terzo lavoro (e interamente autoprodotto) della band piemontese. Nel 2006 i Roccaforte hanno inciso un disco “Live for Africa” a favore di un continente martoriato, dando prova (ulteriore) di impegno per il sociale e di maturità, personale ed artistica.
Per volontà del re
“Per volontà del re” è un disco rock-genuino-piemontese. Bello e sincero. Un disco concepito per arrivare direttamente agli ascoltatori, un progetto maturo e decisamente massiccio. L’album è scaricabile dalla Rete in modo del tutto gratuito e legale (ulteriore motivo di plauso a questa compagine di rocker del Monferrato) all’indirizzo www.roccaforte.it, sito web della band. Chitarra ruggente e ritmi che sanno unire un innovativo stato legato alla tradizione. Equilibrio difficile da raggiungere ma che i Roccaforte sembrano emulare con assoluta disinvoltura. Fiori all’occhiello di questo bellissimo album sono “Africa” (segno dell’impegno sociale che questa band sposa) e “Bambino” (brano bello e a tratti struggente) il quale, nella sua versione acustica, si avvale dei cori diretti da Laura Bussa, nel cui curriculum appaiono collaborazioni con personaggi del calibro di Morandi, Celentano, Bocelli, Julio Iglesias, Branduardi, Dalla e Robbie William.
Massimo Faletti dà ai fiati quel sapore che riecheggia nei suoni dei Jethro Tull. Un disco, questo, di equilibri di difficile concezione che la band riesce a tenere in piedi con bravura notevole, un disco graffiante e a tratti ironico, un disco profondo, capace di fare riflettere e di fare viaggiare. Un lavoro intenso, degno delle band madri del rock, ma tutto italiano. E c’è di che esserne orgogliosi.
Tracce
1. Prefazione
2. Roccaforte
3. Tempo di scappare
4. 20mq di libertà
5. Africa
6. Bambino
7. Per volontà del re I (L'ordine)
8. Per volontà del re II (La battaglia)
9. Per volontà del re III (La coscienza)
10. Bambino (Versione acustica)
11. Bonus track - La dolce età
Musicisti
William Lucino: voce
Fabio Serra : chitarra / voce
Simone Villati : batteria
Bruno Borello : basso
Michele Masoero : tastiere
Produzione : Roccaforte
Voto : 8.5
Intervista: Sei domande ai Roccaforte
C’è chi, in passato, vi ha definito un gruppo rock progressive. Quanto vi riconoscete in questa definizione?
Il progressive è sempre stato nei nostri sogni. Non è semplice raggiungere questo risultato. Nel corso del tempo il nostro stile si sta trasformando e la differenza fra il primo album (Parole mai dette) e l’ultimo (Per volontà del Re) è evidente. Questo è il frutto di una maggior conoscenza e quindi intesa fra i componenti del gruppo. I pezzi nuovi, sui quali da qualche tempo abbiamo iniziato i lavori, avranno un’impronta decisamente progressive. Ritornando alla domanda, siamo contenti che , in qualche modo, qualcuno ci abbia già definito come gruppo rock progressive.
Perché preferite autoprodurvi piuttosto che cedere alle “tentazioni” delle etichette esistenti?
Il discorso è molto complesso. Abbiamo avuto diversi contatti con etichette discografiche da svariate zone d’Italia. Etichette “minori” dove il gruppo o l’artista nella maggior parte delle volte deve effettuare di tasca propria un grande investimento economico. Ciò non sarebbe un problema se il post produzione avesse una garanzia di mercato, quindi un tour promozionale, una pubblicità sul prodotto, passaggi in radio. Questo non accade, almeno fino ad ora e per esperienze personali. Quindi la nostra non è una preferenza ma una scelta obbligata ad autoprodurci. Una domanda che spesso facciamo a chi ci pone questa osservazione: negli ultimi 10-12 anni quanti gruppi sono diventati famosi a livello nazionale? Si possono contare sulle dita di una mano? E questa la dice lunga sulla situazione ‘etichette discografiche italiane’ e credetemi che, nell’underground, ci sono dei veri artisti. L’Italia è un paese con un patrimonio artistico/musicale completamente sotterrato.
La vostra musica traspira sudore ed energia, doti essenziali per fare arrivare a chi ascolta l’intensità delle canzoni. E’ un lavoro corale, si tratta di un’energia che nasce dalla vostra unione o c’è un motore primario?
Il bello dei Roccaforte è che alcuni di noi espongono le idee di testo e musica e poi soltanto con la partecipazione attiva di tutto il gruppo nasce il brano. Ognuno lo interpreta o lo fa suo mettendo i vari arrangiamenti. Potrebbe essere il motivo di questa “energia”
Il vostro impegno per l’Africa è presente e si sente. Siete ancora attivi? Cosa è successo dopo “Live for Africa”?
Si, siamo attivi. Non più per la causa che avevamo appoggiato (fortunatamente si è conclusa in modo positivo) ma, dove possiamo, siamo presenti con concerti per beneficenza ed iniziative. Proprio ultimamente per l’Abruzzo.
In questo album appare un’aria “scanzonata” nei confronti dei media e dello show business in generale, è un’impressione o c’è qualcosa di fondato?
Si, c’è qualche cosa di fondato. Soprattutto nella trilogia di “Per volontà del Re” la metafora tra le guerre epocali e quelle odierne, non c’è nessuna differenza. L’unica differenza è nei media e l’informazione è talmente distorta e controllata che vogliono farci credere che alcune missioni servono per ristabilire l’ordine, infatti vengono chiamate “missioni di pace”. Tutto ciò fa ridere, per fortuna esiste internet dove la realtà è ben diversa.
Perché la scelta di offrire in modo gratuito il vostro lavoro? E’ un messaggio alle major che, a tanto, ancora non sanno arrivare?
Noi crediamo molto nella rete. La vendita di 100 / 200 CD in più non ci fa diventare ricchi però il download di 2000/3000 CD diffonde in modo capillare la nostra musica. Per i gruppi emergenti e senza major questo è un mezzo importantissimo. Per quanto riguarda le major speriamo un giorno di trovare un’etichetta che creda veramente nei nostri progetti e ci sia un seguito alla post-produzione.
Roccaforte sul web
Sito ufficiale dei Roccaforte
Il blog dei Roccaforte
Roccaforte su Myspace
Roccaforte su Facebook
Simone Villati : batteria
Bruno Borello : basso
Michele Masoero : tastiere
Produzione : Roccaforte
Voto : 8.5
Intervista: Sei domande ai Roccaforte
C’è chi, in passato, vi ha definito un gruppo rock progressive. Quanto vi riconoscete in questa definizione?
Il progressive è sempre stato nei nostri sogni. Non è semplice raggiungere questo risultato. Nel corso del tempo il nostro stile si sta trasformando e la differenza fra il primo album (Parole mai dette) e l’ultimo (Per volontà del Re) è evidente. Questo è il frutto di una maggior conoscenza e quindi intesa fra i componenti del gruppo. I pezzi nuovi, sui quali da qualche tempo abbiamo iniziato i lavori, avranno un’impronta decisamente progressive. Ritornando alla domanda, siamo contenti che , in qualche modo, qualcuno ci abbia già definito come gruppo rock progressive.
Perché preferite autoprodurvi piuttosto che cedere alle “tentazioni” delle etichette esistenti?
Il discorso è molto complesso. Abbiamo avuto diversi contatti con etichette discografiche da svariate zone d’Italia. Etichette “minori” dove il gruppo o l’artista nella maggior parte delle volte deve effettuare di tasca propria un grande investimento economico. Ciò non sarebbe un problema se il post produzione avesse una garanzia di mercato, quindi un tour promozionale, una pubblicità sul prodotto, passaggi in radio. Questo non accade, almeno fino ad ora e per esperienze personali. Quindi la nostra non è una preferenza ma una scelta obbligata ad autoprodurci. Una domanda che spesso facciamo a chi ci pone questa osservazione: negli ultimi 10-12 anni quanti gruppi sono diventati famosi a livello nazionale? Si possono contare sulle dita di una mano? E questa la dice lunga sulla situazione ‘etichette discografiche italiane’ e credetemi che, nell’underground, ci sono dei veri artisti. L’Italia è un paese con un patrimonio artistico/musicale completamente sotterrato.
La vostra musica traspira sudore ed energia, doti essenziali per fare arrivare a chi ascolta l’intensità delle canzoni. E’ un lavoro corale, si tratta di un’energia che nasce dalla vostra unione o c’è un motore primario?
Il bello dei Roccaforte è che alcuni di noi espongono le idee di testo e musica e poi soltanto con la partecipazione attiva di tutto il gruppo nasce il brano. Ognuno lo interpreta o lo fa suo mettendo i vari arrangiamenti. Potrebbe essere il motivo di questa “energia”
Il vostro impegno per l’Africa è presente e si sente. Siete ancora attivi? Cosa è successo dopo “Live for Africa”?
Si, siamo attivi. Non più per la causa che avevamo appoggiato (fortunatamente si è conclusa in modo positivo) ma, dove possiamo, siamo presenti con concerti per beneficenza ed iniziative. Proprio ultimamente per l’Abruzzo.
In questo album appare un’aria “scanzonata” nei confronti dei media e dello show business in generale, è un’impressione o c’è qualcosa di fondato?
Si, c’è qualche cosa di fondato. Soprattutto nella trilogia di “Per volontà del Re” la metafora tra le guerre epocali e quelle odierne, non c’è nessuna differenza. L’unica differenza è nei media e l’informazione è talmente distorta e controllata che vogliono farci credere che alcune missioni servono per ristabilire l’ordine, infatti vengono chiamate “missioni di pace”. Tutto ciò fa ridere, per fortuna esiste internet dove la realtà è ben diversa.
Perché la scelta di offrire in modo gratuito il vostro lavoro? E’ un messaggio alle major che, a tanto, ancora non sanno arrivare?
Noi crediamo molto nella rete. La vendita di 100 / 200 CD in più non ci fa diventare ricchi però il download di 2000/3000 CD diffonde in modo capillare la nostra musica. Per i gruppi emergenti e senza major questo è un mezzo importantissimo. Per quanto riguarda le major speriamo un giorno di trovare un’etichetta che creda veramente nei nostri progetti e ci sia un seguito alla post-produzione.
Roccaforte sul web
Sito ufficiale dei Roccaforte
Il blog dei Roccaforte
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