A breve ci sarà un referendum elettorale. Per primo il sottoscritto ma, parlando con amici, colleghi, parenti.... diciamo che in linea di massima siamo messi tutti sullo stesso piano, abbastanza bene. A che cazzo serve sto referendum??? Per ora i media tacciono tranne che per lo scorporamento della data dalle europee (e li siamo informati del perché). A questo punto cerchiamo di fare un po' di chiarezza:
REFERENDUM ELETTORALE 2009 (tratto da questa fonte)
Il 1° e il 2° quesito: premio di maggioranza alla lista più votata e innalzamento della soglia di sbarramento
Le attuali leggi elettorali di Camera e Senato prevedono un sistema proporzionale con premio di maggioranza. Tale premio è attribuito su base nazionale alla Camera dei Deputati e su base regionale al Senato. Esso è attribuito alla “singola lista” o alla “coalizione di liste” che ottiene il maggior numero di voti.
Il fatto che sia consentito alle liste di coalizzarsi per ottenere il premio ha fatto sì che, alle ultime elezioni, si siano formate due grandi coalizioni composte di numerosi partiti al proprio interno. E la frammentazione è notevolmente aumentata.
Il 1° ed il 2° quesito (valevoli rispettivamente per la Camera dei Deputati e per il Senato) si propongono l’abrogazione del collegamento tra liste e della possibilità di attribuire il premio di maggioranza alle coalizioni di liste.
In caso di esito positivo del referendum, la conseguenza è che il premio di maggioranza viene attribuito alla lista singola (e non più alla coalizione di liste) che abbia ottenuto il maggior numero di seggi.
Un secondo effetto del referendum è il seguente: abrogando la norma sulle coalizioni verrebbero anche innalzate le soglie di sbarramento. Per ottenere rappresentanza parlamentare, cioè, le liste debbono comunque raggiungere un consenso del 4 % alla Camera e 8 % al Senato.
In sintesi: la lista più votata ottiene il premio che le assicura la maggioranza dei seggi in palio, le liste minori ottengono comunque una rappresentanza adeguata, purché superino lo sbarramento.
All’esito dell’abrogazione, resteranno comunque in vigore le norme vigenti relative all’indicazione del “capo della forza politica” (il candidato premier) ed al programma elettorale.
Gli effetti politico-istituzionali del 1° e del 2° quesito
Il sistema elettorale risultante dal referendum spingerà gli attuali soggetti politici a perseguire, sin dalla fase pre-elettorale, la costruzione di un unico raggruppamento, rendendo impraticabili soluzioni equivoche e incentivando la riaggregazione nel sistema partitico. Si potrà aprire, per l’Italia, una prospettiva tendenzialmente bipartitica. La frammentazione si ridurrà drasticamente. Non essendoci più le coalizioni scomparirà l’attuale schizofrenia tra identità collettiva della coalizione e identità dei singoli partiti nella coalizione. Con l’effetto che i partiti sono insieme il giorno delle elezioni e, dal giorno successivo, si combattono dentro la coalizione.
Sulla scheda apparirà un solo simbolo, un solo nome ed una sola lista per ciascuna aggregazione che si candidi ad ottenere il premio di maggioranza.
Le componenti politiche di ciascuna lista non potranno rivendicare un proprio diritto all’autonomia perché, di fronte agli elettori, si sono presentate come schieramento unico, una cosa sola. Nessuno potrà rivendicare la propria “quota” di consensi. E sarà molto difficile spiegare ai cittadini eventuali lacerazioni della maggioranza. Lo scioglimento del Parlamento una volta che è entrata in crisi una maggioranza votata compattamente dagli elettori potrebbe essere politicamente molto probabile.
L’eliminazione di composite e rissose coalizioni imporrà al sistema politico una sterzata esattamente opposta all’attuale. Piuttosto che l’inarrestabile frammentazione in liste e listine, minacce di scissioni e continue trattative tra i partiti, il nuovo sistema imporrà una notevole semplificazione, lasciando comunque un diritto di rappresentanza anche alle forze che non intendano correre per ottenere una maggioranza di Governo, purché abbiano un consenso significativo e superino la soglia di sbarramento.
Il 3° quesito: abrogazione delle candidature multiple e la cooptazione oligarchica della classe politica
Un terzo quesito referendario colpisce un altro aspetto di scandalo. Oggi la possibilità di candidature in più circoscrizioni (anche tutte!) dà un enorme potere al candidato eletto in più luoghi (il “plurieletto”). Questi, optando per uno dei vari seggi ottenuti, permette che i primi dei candidati “non eletti” della propria lista in quella circoscrizione gli subentrino nel seggio al quale rinunzia. Egli così, di fatto, dispone del destino degli altri candidati la cui elezione dipende dalla propria scelta. Se sceglie per sé il seggio “A” favorisce l’elezione del primo dei non eletti nella circoscrizione “B”; se sceglie il seggio “B” favorisce il primo dei non eletti nella circoscrizione “A”. Nell’attuale legislatura, questo fenomeno, di dimensioni veramente patologiche, coinvolge circa 1/3 dei parlamentari. In altri termini: 1/3 dei parlamentari sono scelti dopo le elezioni da chi già è stato eletto e diventano parlamentari per grazia ricevuta. Un esempio macroscopico di cooptazione!
E’ inevitabile che una tale disciplina induca inevitabilmente ad atteggiamenti di sudditanza e di disponibilità alla subordinazione dei cooptandi, atteggiamenti che danneggiano fortemente la dignità e la natura della funzione parlamentare. Inoltre i parlamentari subentranti (1/3, come si è detto) debbono la propria elezione non alle proprie capacità, ma alla fedeltà ad un notabile, che li premia scegliendoli per sostituirlo.
Con l’approvazione del 3° quesito la facoltà di candidature multiple verrà abrogata sia alla Camera che al Senato.
Le attuali leggi elettorali di Camera e Senato prevedono un sistema proporzionale con premio di maggioranza. Tale premio è attribuito su base nazionale alla Camera dei Deputati e su base regionale al Senato. Esso è attribuito alla “singola lista” o alla “coalizione di liste” che ottiene il maggior numero di voti.
Il fatto che sia consentito alle liste di coalizzarsi per ottenere il premio ha fatto sì che, alle ultime elezioni, si siano formate due grandi coalizioni composte di numerosi partiti al proprio interno. E la frammentazione è notevolmente aumentata.
Il 1° ed il 2° quesito (valevoli rispettivamente per la Camera dei Deputati e per il Senato) si propongono l’abrogazione del collegamento tra liste e della possibilità di attribuire il premio di maggioranza alle coalizioni di liste.
In caso di esito positivo del referendum, la conseguenza è che il premio di maggioranza viene attribuito alla lista singola (e non più alla coalizione di liste) che abbia ottenuto il maggior numero di seggi.
Un secondo effetto del referendum è il seguente: abrogando la norma sulle coalizioni verrebbero anche innalzate le soglie di sbarramento. Per ottenere rappresentanza parlamentare, cioè, le liste debbono comunque raggiungere un consenso del 4 % alla Camera e 8 % al Senato.
In sintesi: la lista più votata ottiene il premio che le assicura la maggioranza dei seggi in palio, le liste minori ottengono comunque una rappresentanza adeguata, purché superino lo sbarramento.
All’esito dell’abrogazione, resteranno comunque in vigore le norme vigenti relative all’indicazione del “capo della forza politica” (il candidato premier) ed al programma elettorale.
Gli effetti politico-istituzionali del 1° e del 2° quesito
Il sistema elettorale risultante dal referendum spingerà gli attuali soggetti politici a perseguire, sin dalla fase pre-elettorale, la costruzione di un unico raggruppamento, rendendo impraticabili soluzioni equivoche e incentivando la riaggregazione nel sistema partitico. Si potrà aprire, per l’Italia, una prospettiva tendenzialmente bipartitica. La frammentazione si ridurrà drasticamente. Non essendoci più le coalizioni scomparirà l’attuale schizofrenia tra identità collettiva della coalizione e identità dei singoli partiti nella coalizione. Con l’effetto che i partiti sono insieme il giorno delle elezioni e, dal giorno successivo, si combattono dentro la coalizione.
Sulla scheda apparirà un solo simbolo, un solo nome ed una sola lista per ciascuna aggregazione che si candidi ad ottenere il premio di maggioranza.
Le componenti politiche di ciascuna lista non potranno rivendicare un proprio diritto all’autonomia perché, di fronte agli elettori, si sono presentate come schieramento unico, una cosa sola. Nessuno potrà rivendicare la propria “quota” di consensi. E sarà molto difficile spiegare ai cittadini eventuali lacerazioni della maggioranza. Lo scioglimento del Parlamento una volta che è entrata in crisi una maggioranza votata compattamente dagli elettori potrebbe essere politicamente molto probabile.
L’eliminazione di composite e rissose coalizioni imporrà al sistema politico una sterzata esattamente opposta all’attuale. Piuttosto che l’inarrestabile frammentazione in liste e listine, minacce di scissioni e continue trattative tra i partiti, il nuovo sistema imporrà una notevole semplificazione, lasciando comunque un diritto di rappresentanza anche alle forze che non intendano correre per ottenere una maggioranza di Governo, purché abbiano un consenso significativo e superino la soglia di sbarramento.
Il 3° quesito: abrogazione delle candidature multiple e la cooptazione oligarchica della classe politica
Un terzo quesito referendario colpisce un altro aspetto di scandalo. Oggi la possibilità di candidature in più circoscrizioni (anche tutte!) dà un enorme potere al candidato eletto in più luoghi (il “plurieletto”). Questi, optando per uno dei vari seggi ottenuti, permette che i primi dei candidati “non eletti” della propria lista in quella circoscrizione gli subentrino nel seggio al quale rinunzia. Egli così, di fatto, dispone del destino degli altri candidati la cui elezione dipende dalla propria scelta. Se sceglie per sé il seggio “A” favorisce l’elezione del primo dei non eletti nella circoscrizione “B”; se sceglie il seggio “B” favorisce il primo dei non eletti nella circoscrizione “A”. Nell’attuale legislatura, questo fenomeno, di dimensioni veramente patologiche, coinvolge circa 1/3 dei parlamentari. In altri termini: 1/3 dei parlamentari sono scelti dopo le elezioni da chi già è stato eletto e diventano parlamentari per grazia ricevuta. Un esempio macroscopico di cooptazione!
E’ inevitabile che una tale disciplina induca inevitabilmente ad atteggiamenti di sudditanza e di disponibilità alla subordinazione dei cooptandi, atteggiamenti che danneggiano fortemente la dignità e la natura della funzione parlamentare. Inoltre i parlamentari subentranti (1/3, come si è detto) debbono la propria elezione non alle proprie capacità, ma alla fedeltà ad un notabile, che li premia scegliendoli per sostituirlo.
Con l’approvazione del 3° quesito la facoltà di candidature multiple verrà abrogata sia alla Camera che al Senato.
N.B.: adesso che è tutto chiaro devo spiegare bene al Signor "Pinin Rossi" di anni 81 cosa deve fare .... non penso di farcela...!!!!
37 commenti:
Magari Pinin capisce, perchè io più giovane di lui non ho capito niente...
Sto referendum non lo vedo proprio, soldi buttati...
@ stella
io l'ho già riletto almeno 5 volte...... sta sera ci riprovo....
Ragazzie, soldi buttati MA DOBBIAMO ANDARE A VOTARE
primo, perche' l'istituto referendario e' attualmente l'unica modalita' di espressione democratica diretta del popolo (ricordiamoci: non abbiamo piu' la possibilita' di scegliere i nostri rappresentanti in maniera DIRETTA, CON IL REFERENDUM, INVECE, LA VOX POPULI E' IMMEDIATA E CERTA)
sECONDO: IL PDL E SOPRATTUTTO LA LEGA QUESTO REFERENDUM NON LO VUOLE..non vi sembra una ragione piu' che sufficiente? :)
Io qualche idea me la sono chiarita questa mattina (al solito Omnibus, su La7). Sono d'accordo con Punzy, quando dice che il referendum è l'unico baluardo di democrazia diretta, ma - se fosse già in vigore la correzione alla legge elettorale così come voluta dal referendum - Lega e Pdl avrebbero il 70% dei seggi alla Camera!!E non è vero che il Pdl non vuole questo referendum: è la Lega a non volerlo, perché starebbe ancor di più sotto scopa del Berlusca!
Infatti, non so se andrò a votare.
@ punzy e bastian
a votare bisogna andare, sono d'accordissimo...devo soltanto leggere ancora una trentina di volte per capire cosa devo fare se SI o NO..... la lega non lo vuole per il discorso dei punti 1 e 2, per forza perderebbe tutti i suoi potere.....nel caso vincesse il SI ....... le grandi coalizioni PDL e PD vanno alla grande...
Sinceramente non ero molto informato sul referendum quindi ti ringrazio per questo articolo.
Però ero a conoscenza dello scempio di 400 milioni che Lega e PDL hanno attuato scorporandolo dalle europee...
a cosa cazzo serve STO REFERENDUM???
a renderci l'esistenza ancor più corta, di questo sono sicura. E' la prima volta che dovrò passare molto tempo a studiare dei quesiti e cercare di capire dov'è la fregatura, con la certezza che c'è !!!
che inc....
Elsa
bruno..come non hai capito niente??? io aspettavo che me lo spiegassi tu!!!! siamo fottuti...ricorrerò anche stavolta alla monetina...
mi piacerebbe fare un sondaggio a livello nazionale e vedere in percentuale quanti sanno di cosa si sta parlando, quanti sanno come funziona il nostro sistema elettorale, quanti sanno come mai abbiamo camera e senato .......
potrei immaginare un ipotetico risultato e allora mi domando: che senso ha fare un referndum dove la maggior parte voterà un SI o un NO solo perchè qualcuno ha detto che è meglio votare in un certo modo?
caspita, il mio amico "Pinin Rossi" di anni 81, che segue il blog, mi dice che non sta capendo un cazzo........
aspetta PININ, aspetta ancora un po'........
Per fortuna avrò il tempo per decifrare cosa chiedono... per certe cose mi sento una tonta totale, ma i quesiti referendari mi danno la mazza finale...
Mi consola di essere in compagnia!!!
La cosa brutta della democrazia è che il voto di uno ignorante conta quanto quello di uno intelligente.
Considerando il fatto che la somma dell'intelligenza sulla Terra è costante e la popolazione è in aumento... presto ci estingueremo.
O ci berlusconizzeremo, non lo so.
Forse non c'entra, ma io non me lo spiego ancora come facciamo ad avere un governo così.
Resta il fatto che bisogna andare a votare, sempre.
E' un palliativo, non andare. A me solleva più aver votato 'contro' (ultimamente si vota piu' contro che a favore, mi sa..) piuttosto che non essere andato..tanto, le conseguenze, le subiamo lo stesso.
in questo periodo la politica la ODIO.....se mi passa mi metterò d'impegno a capire i quesiti;)
Buona serata e auguri con Pinin!
Roberta.
Se formi un classe...che so all'università della terza età con Pinin per dare loro ripetizioni su tutto il referendum minuto per minuto...vengo anch'io!!!!
A cosa serve questo referendum?
Certamente a buttare via un altro bel pò di soldi nostri.
Tutto il resto ? E' noia, come canterebbe qualcuno...
Serve per eliminare la sinistra e creare un regime bipartitico. Bisogna boicottarlo assolutamente, e siccome esiste il quorum.Io democraticamente non andrò a votare.
Per il resto caro Bruno già ne avevo parlato in un mio vecchio post.
soldi buttati al vento.... o nelle tasche di altri....
eheheheheh
@ pupottina
benvenuta sul ns blog
ho cercato di ironizzare un po' includendo un fantomatico amico "Pinin" ma sono pienamente d'accordo che sono soldi bruciati.
sono discorsi complessi e trovo che questo tipo di referendum non sia idoneo per la popolazione.... attenzione, non sto dicendo che siamo un ammasso di imbecilli ma si entra troppo nello specifico e la risposta è molto piu' complessa di un SI o di un NO.
Comunque complimenti per la chiarezza. E' vero che se ne parla poco!
Io ci scriverò sopra un bel Vaffa...l!:)
Ho paura che anche questo referendum andrà a puttane per mancanza del quorum e allora si che abbiamo gettato i soldi nella munnezza !
Io so solo che se lo fanno il 21 giugno io non voterò, essendo in Giappone... per fortuna, direi!
io odio i referendum fatti cosi!! alle nostre spalle!
Bruno... dovresti spiegarlo anche a me..-. non scherzo!
Vorrai mica che mi legga tutto 'sto coso?
Non potresti dirmi subito qual'eè la cosa migliere che io faccia? Mi fido di te!
@ saba
uhh mahh...l'ho già letto una trentina di volte ma necessita ancora di un approfondimento..ehehhe
Sei riuscito poi a spiegarlo a Pinin?
eheheeheheh
buon proseguimento
@ pupottina
non ancora perchè devo fare un ultimo ripasso .. :-D
poi devo capire dove si trova la fregatura, perchè questa sicuramente c'è ........
Lo stampo e poi me lo leggo Bruno..e rileggo ..e rileggo...
mi sento tanto una Pinin..
Tu sei stato chiaro, sono quelli lì che si divertono a mettere in piedi circhi che costano al cittadino. Ciao e a presto, roccafortini vari ed eventuali.
Ciao Bruno, dove vai a suonare per fine settimana? Avete mai pensato di presentarvi ad xfactor come gruppo?
grazie, ne avevo proprio un gran bisogno!
@ nicole
no perchè di gruppi non ce ne sono .... quelli che hanno partecipato sono gruppi di cantanti ...
magari per la prossima edizione mandiamo william, sarebbe una figata... questo week riposo, anzi mi faccio 3 giorni al mare e spero che umts funzioni altrimenti vado in crisi di astinenza senza internet .... suoniamo il 30 e l'1 in alessandria e provincia
Come sempre non fare chiarezza serve ai poliicanti. Così, a seconda di come tira il vento, il giorno dopo possono dire l'esatto contrario. Io non ho ancora capito che ci stanno a fare mille persone strapagate in Parlamento (questo è uno degli enormi sprechi) se poi non fanno leggi attuali. Oramai viaggia tutto per decreto. Maroni sull'ultimo referendum aveva detto che era uuno scippo non accorparlo con le elezioni. Oggi dice l'esatto contrario perchè?
Come consiglia Stella chiderò lumi al signor Pinin ....
Ciao.
Ciao!
Arrivo dal blog di Paola di Decorarte!
Io di anni ne ho 38 ma ugualmente non ci capisco una m... di politica... ma grazie per aver scritto questo post, questa sera lo farò leggere al mio Compare!!!
E ora so come votare... ^_______^
@ gatadaplr
ciao e benvenuta sul ns blog..grazie di cosa? figurati, l'ho pubblicato per cercare di capire qualche cosa....non è stato facile e ancora adesso mi pongo molte domande...ma il mio amico Pinin dice di non preoccuparmi, intanto è già tutto studiato a tavolino
oh gente..io ho provato a legger l'articolo per capirci qualcosa..e m'è parso di doverlo rileggere mooooolte volte prima di capirlo a fondo..ma una cosa m'è parso di percepirla..ovvero che "qualcuno" cerchi il monopolio politico..io penso che sulla scheda scriverò "O MIO CARO BUON GESù, A BERLUSCONI PERNSACI TU, CHE SU QUESTA TERRA NON LO VOGLIAMO VEDERE PIù!LIBERA NOS A MALO!!!"
Il discorso di base mi par di capire che sia questo: si vuole evitare la frammentazione politica per far si che ci sia STABILITA' a livello di senato e camera. Peccato che questa stabilità vuole anche dire dare un grosso potere ad una delle parti oggetto delle elezioni con un rischio di "totalitarismo".
Mi auguro che la stabilità possa essere raggiunta senza per questo incorrere nel rischio che a governarci sia un'unica "entità" politica, sia essa coalizione o partito unico.
Mi sfugge però il sistema per ottenere stabilità e pluralismo.
A questo ci aggiungo una piccola nota personale: in tutto il panorama politico fatico a trovare una persona degna di rappresentarmi!
Michele [mikeipe]
@ anonimo (michele)
fra pochi giorni pubblichero' un post su come sarà il mio vito ... rimane di fatto che, in qualsiasi modo si vota, il risultato finale sarà una grande porcata..lo è adesso..lo sarà con il SI.
La tua ultima espressione è condivisa in pieno...non vanno cambiate le regole ma chi le fa ....
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