20 marzo 2009
Recensione del CD Per volontà del Re fatta da Gianluca Massa e pubblicata su IuppiterNews Webmagazine di storie, passioni e media (Napoli). Link diretto alla recensione
Roccaforte, rock e melodie targate Italia
Secondo album auto prodotto per la rock band emergente Piemontese
di Gianluca Massa
19.03.2009
Arrivano dal Piemonte e sono pronti a far ricredere a tanti che il rock italiano non è morto: i Roccaforte sono una rock band formatasi agli inizi degli anni ’90, tra le colline del Monferrato. E’ da li che prendono il nome, da un casolare chiamato Fortezza Rocca Civalieri, la loro prima sala prove. La loro musica mischia rock e melodie in un intreccio sonoro fresco e nuovo, dai sapori decisamente progressive, a ricordare i fasti delle leggendarie band anni ’70 ma anche di qualche attuale buon nome di rock nostrano. I 5 ragazzi piemontesi hanno stoffa da vendere e lo dimostrano: Per volontà del re, uscito nel 2007, è il loro secondo album auto prodotto, un disco carico e deciso seppur ancora allo stato grezzo con qualche carenza soprattutto testuale. Le 11 canzoni che lo compongono immergono l’ascoltatore in mondo parallelo tra cavalieri, guerrieri e riff di chitarre elettriche. Sembra quasi che il quintetto ci voglia suggerire di coprirci bene con una solida armatura per affrontare le difficoltà del mondo moderno. Il disco passa dalla grinta rock di Roccaforte, introdotta maestosamente dalla prima traccia, la strumentale Prefazione che suona come l’introduzione ad uno di quei film storici, a momenti venati di funk come in 20mq di libertà. Si fa notare Tempo di scappare dall’ottimo ritornello canticchiabile e il trascinante e lungo finale con le svisate del chitarrista Fabio Serra. La dolcezza di Bambino lascia prendere un po’ di respiro prima della suite Per volontà del re, divisa in tre parti come nella migliore tradizione progressive anni ’70: L’ordine, La battaglia e La coscienza. La partenza con L’ordine è pulita e di facile ascolto, con un finale in crescendo dai toni solenni. Il secondo capitolo è senza dubbio il migliore dei tre, dalle forti connotazioni heavy, energico e frenetico, che rende davvero l’idea di essere nel bel mezzo di una battaglia tra spade, scudi e sangue. Chiude la calma del flusso dei pensieri e della coscienza, l’ultima parte di questa lunga suite, un pezzo morbido che mantiene comunque ben alti i toni epici, grazie sia ad un giro di marcetta che si staglia al centro del brano che al testo. Per volontà del re è una buona partenza, un disco ricco di ottimi spunti e cose pregevoli. Ma nell’ascoltarlo sembra che manchi ancora qualcosa, forse quel pizzico di rabbia in più che renda l’impasto sonoro più forte e qualche dovuta modifica nei testi che risultano troppo semplici rispetto alle articolate composizioni musicali e gli splendidi arrangiamenti. Siamo sicuri che li vedremo crescere.
Arrivano dal Piemonte e sono pronti a far ricredere a tanti che il rock italiano non è morto: i Roccaforte sono una rock band formatasi agli inizi degli anni ’90, tra le colline del Monferrato. E’ da li che prendono il nome, da un casolare chiamato Fortezza Rocca Civalieri, la loro prima sala prove. La loro musica mischia rock e melodie in un intreccio sonoro fresco e nuovo, dai sapori decisamente progressive, a ricordare i fasti delle leggendarie band anni ’70 ma anche di qualche attuale buon nome di rock nostrano. I 5 ragazzi piemontesi hanno stoffa da vendere e lo dimostrano: Per volontà del re, uscito nel 2007, è il loro secondo album auto prodotto, un disco carico e deciso seppur ancora allo stato grezzo con qualche carenza soprattutto testuale. Le 11 canzoni che lo compongono immergono l’ascoltatore in mondo parallelo tra cavalieri, guerrieri e riff di chitarre elettriche. Sembra quasi che il quintetto ci voglia suggerire di coprirci bene con una solida armatura per affrontare le difficoltà del mondo moderno. Il disco passa dalla grinta rock di Roccaforte, introdotta maestosamente dalla prima traccia, la strumentale Prefazione che suona come l’introduzione ad uno di quei film storici, a momenti venati di funk come in 20mq di libertà. Si fa notare Tempo di scappare dall’ottimo ritornello canticchiabile e il trascinante e lungo finale con le svisate del chitarrista Fabio Serra. La dolcezza di Bambino lascia prendere un po’ di respiro prima della suite Per volontà del re, divisa in tre parti come nella migliore tradizione progressive anni ’70: L’ordine, La battaglia e La coscienza. La partenza con L’ordine è pulita e di facile ascolto, con un finale in crescendo dai toni solenni. Il secondo capitolo è senza dubbio il migliore dei tre, dalle forti connotazioni heavy, energico e frenetico, che rende davvero l’idea di essere nel bel mezzo di una battaglia tra spade, scudi e sangue. Chiude la calma del flusso dei pensieri e della coscienza, l’ultima parte di questa lunga suite, un pezzo morbido che mantiene comunque ben alti i toni epici, grazie sia ad un giro di marcetta che si staglia al centro del brano che al testo. Per volontà del re è una buona partenza, un disco ricco di ottimi spunti e cose pregevoli. Ma nell’ascoltarlo sembra che manchi ancora qualcosa, forse quel pizzico di rabbia in più che renda l’impasto sonoro più forte e qualche dovuta modifica nei testi che risultano troppo semplici rispetto alle articolate composizioni musicali e gli splendidi arrangiamenti. Siamo sicuri che li vedremo crescere.
P.S. Un ringraziamento a Gianluca Massa e a tutta la redazione di iuppiters news di Napoli, un carissimo e affettuoso abbraccio a Silvio Di Giorgio che ha permesso tutto ciò. Grazie
17 commenti:
Niente male come recensione no?:-)
Beh io nella mia ignoranza musicale posso confermarlo che sono bellissimi pezzi. Poi è vero, le immagini sono molto evocative... Pensa che in questo periodo sto giocando ad Assassins Creed... I Templari:-D
Complimenti!
Bene, mi sembra che non sia una recensione così critica, anzi! Ad maiora, per il vostro cd!
Congratulazioni ragazzi e io ho avuto l'onore di conoscervi!
@ 3my78
assolutamente, molto bella. Poi abbiamo sempre pubblicato tutto anche quelle che ci hanno stroncato...vecchia recensione di Rockit (disponibile sul ns web)
@ xpx
grazie.. .-)
@ confinidiversi
è una buonissima recensione.... solitamente sono le migliori perchè fatte da persone che NON ci conoscono quindi non ci sono interessi dire se è bello o brutto.....
@ stella
grazie stella, l'onore è stato il nostro...verremo di nuovo in TV a maggio..tieniti pronta..registreremo un'ora di concerto
Bella recensione! Siete veramente in gamba!
Un saluto cari nostalgici del medioevo! ;)
Scherzoooo.
Bruno... mi pare veramente buona questa recensione!
Ma ormai è risaputo: avete un buon numero di ammiratori e tra questi ci sono pure io ovviamente!
Ciao Brunone!
ma guarda su che razza di giornalaccio siete finiti...bleah...
Bravi!!!!clap, clap!!!!bella recensione!!!
@ incarcerato
come sonorità direi proprio di si.. :-)
@ ilaria
:-) che bello......siete in tanti veramente
@ silvio
sei tu la pietra dello scandalo..!!!
@ camu
grassie grassie
Non posso che farvi i miei complimenti;)
Buona serata, roberta.
ed io ce l'ho!!!
ascolta caterpillar in auto se sei solo, radio2 ore 18
ciao amico mio
saba
@ gturs
grazie mille :)
@ sabatino
beh, radio2 è fissa in auto....prima ascolto 610 e poi se non arrivo a casa prima anche una parte di caterpillar.... :-D
ma scusa, oggi? c'è qualche novità?
Che dire? Dategli dentro ancora di più, vi vuole più cattivi :-)
Ottima recensione... ciao da Maria
Ecccivvvvooooleva una recensione così caro Bruno!
Gianluca ha sapientemente espresso "nero su bianco" ciò che io penso di voi e che ho già avuto modo di dire in passato.
Questa non è che l'ulteriore e meritata gratificazione.
Bravi!!
@ pietro
bisogna essere sempre un po' piu'cattivi.... ehh si
@ melina
grazie mille
@ sirio
tu non immagini quanto le vs parole siano per noi la spinta ad andare avanti .... grazie cari amici
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